La Collezione Giovanni Calendoli
La Storia
La sua smisurata passione per la settima arte si è concretizzata nella sedimentazione di una metodica raccolta di rassegna stampa che ripercorre la storia del cinema mondiale dalla fine degli anni Quaranta fino agli anni Settanta.
Si tratta di 5.745 fascicoli (nel complesso si stimano 80.000 unità) organizzati in ordine alfabetico e suddivisi per soggetto: registi, sceneggiatori, attori, compositori, fotografi di scena, produttori. Si trovano i nomi più significativi degli ‘addetti ai lavori’ del settore cinematografico italiano e internazionale.
L’eccezionalità della collezione risiede non solo nella considerevole quantità, ma anche nella natura della documentazione stessa. Si tratta infatti di migliaia di articoli pazientemente ritagliati dai maggori quotidiani italiani, francesi e in misura minore dalla stampa anglofona. Oggi, per chi fosse tanto temerario da volerli rintracciare, affronterebbe una sifda pari alla ricerca del Santo Gral.
Accanto alle recensioni che riportano la firma dei più noti critici e letterati dell’epoca, Calendoli non ha trascurato di raccogliere scritti corredati da magnifici servizi fotografici provenienti dalle più note riviste di costume e società come “Gente”, “Oggi”, “Oggi Illustrato”. Lo storico del teatro inoltre, assiduo frequentatore dei festival di cinema, ha conservato fotografie di scena, guide pubblicitarie, pressbook e programmi di sala, distribuiti dagli uffici stampa delle case di produzione proprio in quelle occasioni, per promuovere i film.
Il Fondo
Trattandosi di una raccolta che rispecchia i gusti e gli interessi personali del suo artefice è opportuno indicare allo studioso che voglia consultarla, alcuni possibili itinerari perché non si perda in questa intricata foresta di carta.
In primis Federico Fellini. Per Calendoli, è il sommo autore accanto a Charles Chaplin. Su e di Fellini si contano 770 articoli tra recensioni, interviste, scritti pubblicati sui quotidiani dallo stesso regista riminese, servizi sui suoi film in lavorazione fino ai coccodrilli sulla sua scomparsa; inoltre, sono presenti materiali promozionali e fotografie di alcune sue opere come Lo sciecco bianco (1952); La strada (1954), I vitelloni (1953), Il bidone (1955), Il Casanova (1976), E la nave va (1983).
Dei ritagli stampa felliniani – come di quelli su Charles Chaplin – i 450 ritagli stampa dedicati, coprono un arco temporale che va dal 1949 al 1977 – Bernardo Bertolucci, Alessandro Blasetti, Vittorio De Sica e Pier Paolo Pasolini, è stato fatto uno spoglio che ha permesso di individuare articoli perduti di importanti firme.
Se i registi occupano un posizione privilegiata, la collezione si dimostra altrettanto generosa con alcuni grandi attori e attrici sia italiani che stranieri come le icone divistiche Bardot, Monroe e Magnani.
La Gallery
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