
Il Fondo Luciano Emmer
La Storia
Dal 1957 al 1976 lavora nel cinema pubblicitario realizzando diversi Caroselli per la Rai. E’ del 1990 il suo ultimo lungometraggio Basta! Adesso ci faccio un film, presentato alla mostra di Venezia.
La carriera di Emmer nel cinema di finzione nasce nel 1950 con Domenica d’agosto, continua con Parigi è sempre Parigi (1951), Le ragazze di piazza di Spagna (1952) Terza liceo e Camilla (1954), Il bigamo (1955), Il momento più bello (1957) e si chiude sostanzialmente nel 1961 con lo sfortunato La ragazza in vetrina, pesantemente mutilato dalla censura. Non così il suo impegno nel campo del documentario d’arte che dura più di settant’anni e spazia da Racconto di un affresco (1938), su Giotto, a Le donne, i sonetti, gli amori di Raffaello (2009).
Tra i suoi tanti lavori in questo campo va ricordato Incontrare Picasso (1954) in cui Emmer segue, quasi spia, Picasso al lavoro mentre questi dipinge una colomba per la pace disgraziatamente andata perduta e di cui il corto di Emmer rimane l’unica testimonianza. Nel 2010 la Cineteca di Bologna ha raccolto i suoi documentari d’arte in un cofanetto con due dvd dal titolo Parole dipinte.
Il Fondo
L’archivio è composto da più di 90 fascicoli di documentazione che spazia dalla storia dell’arte al cinema, fino alla pubblicità.
L’abbondanza di soggetti, sceneggiature, storyboard dei lungometraggi a soggetto, permette di seguire lo sviluppo creativo dal momento dell’ideazione, fino all’uscita del film.
Non manca il materiale promozionale che svela interessanti strategie di marketing dell’epoca, come la guida pubblicitaria de Il bigamo (1956) ispirato al gioco dell’oca.
La corrispondenza, suddivisa per ordine cronologico e per argomento, è raccolta in 23 fascicoli e comprende carteggi di natura professionale, ma anche scambi epistolari personali, come quello con la scrittrice Banana Yoshimoto.
La rassegna stampa si articola in 37 fascicoli all’interno dei quali sono contenute non solo notizie sul regista e i suoi film, ma anche su altri professionisti del cinema come le recensioni su Henri-Georges Clouzot e il suo particolare modo di dirigere gli attori o sui documentari di Francesco Pasinetti.
Il fondo contiene anche le bozze dei suoi scritti come Delenda Venetia e Infanzia a Venezia, entrambi frutto del suo profondo legame con questa città.
La parte fotografica comprende più di 600 scatti tra foto di scena, di set e di natura personale.
La Gallery
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