I soliti ignoti

(Italia/1958) di Mario Monicelli (111')
I soliti ignoti

(Italia/1958) di Mario Monicelli (111')

Qualità adamantina dei classici: I soliti ignoti è inesauribile, è inusurabile, è per sempre. Eppure nasce così, senza pretese, sulla scia di Rififi, per riciclare scenografie usate, con l’idea che fare di Gassman un personaggio comico sarà una catastrofe e occorre rafforzare l’insieme chiamando qualche altra giovane star, diciamo Mastroianni (nei panni di un bravo ragazzo un po’ ingenuo con un basco in testa e un braccio ingessato) e Salvatori, e inventandosi sapidità territoriali, diciamo il sardo Murgia che fa il siciliano e il romano Capannelle che fa il bolognese, e persino ricorrendo al padre
nobile dell’Italia comica che s’arrangia, Totò. Poi Gassman sarà fantastico e gli altri pure, nella Roma periferica che s’affaccia svogliata alla modernità, prima di Pasolini e di Fellini. (pcris)

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