Il regista cinese Wang Bing al Modernissimo

Venerdì 21 febbraio, Wang Bing sarà al Modernissimo in occasione della retrospettiva che gli dedica la Cineteca di Bologna.

Dal 21 al 27 febbraio, la Cineteca di Bologna (in collaborazione con Fondazione MAST) presenta al Modernissimo la retrospettiva Wang Bing e l’altra faccia della Cina.
Autore estremo, capace di indagare senza remore l’altra faccia dell’occidentalizzazione e della crescita economica della Cina, Wang Bing sarà al Modernissimo venerdì 21 febbraio, alle ore 19.30, per introdurre la proiezione del suo Man with no Name.
La rassegna proseguirà martedì 25 febbraio, alle ore 18.15, con la proiezione di Tre sorelle e giovedì 27 febbraio, alle ore 20, con quella di Youth (Spring).

*****
La rassegna
Wang Bing e l’altra faccia della Cina
Cinema Modernissimo
Dal 21 al 27 febbraio
*****

Venerdì 21 febbraio, ore 19.30
Introduce Wang Bing
MAN WITH NO NAME (Cina-Francia/2010) di Wang Bing (92’)

Il ritratto intimo di un quarantenne che vive in una grotta sotterranea di una remota zona della Cina. L’uomo affronta la sua sopravvivenza con dignità e determinazione, circondato da un paesaggio aspro e ultraterreno che sembra amplificare l’isolamento dal resto della società. Girato nell’arco di un anno, il film segue l’anonimo protagonista lungo l’alternarsi delle stagioni, alla ricerca di oggetti, cibo e terreno fertile, tra le rovine e nei villaggi vicini. Una disanima sull’autosufficienza, sulla vita umana al suo stato più elementare.


Martedì 25 febbraio, ore 18.15
TRE SORELLE (Francia-Hong Kong/2012) di Wang Bing (153’)

Le sorelle Ying, Zhen e Fen (10, 6 e 4 anni) vivono da sole in un villaggio a 3200 metri di quota sull’altopiano dello Yunnan, in condizioni di estrema povertà. La madre se n’è andata e il padre è costretto a passare lunghi periodi in città per guadagnare qualcosa. Vincitore di Orizzonti a Venezia 2012, è un durissimo attacco politico alla Cina di oggi.


Giovedì 27 febbraio, ore 20
YOUTH (SPRING) (Francia-Lussemburgo-Olanda/2023) di Wang Bing (212’)

Un’opera fluviale (ed è solo la prima parte di un trittico), frutto di cinque anni di lavoro durante i quali Wang Bing ha seguito le sorti dei giovanissimi operai che dalla provincia rurale dello Yunnan si spostano a Zhili, vicino Shanghai, dove in centinaia di laboratori di manifattura tessile vengono cuciti e confezionati indumenti da esportare in tutta la Cina. La vitalità della gioventù stride con condizioni di vita e lavoro alienanti: è l’ennesimo, umanissimo tassello della discesa del regista nelle contraddizioni del suo paese.

01 / 03

02 / 03

03 / 03

Articoli correlati