Maggiori dettagli su:
Classificazioni:
Lui suona il piano nei locali e vorrebbe aprire un club, lei serve caffè agli studi Warner e sogna una carriera d’attrice. Cercano a loro modo il ‘magico accordo’. Intorno c’è una Los Angeles filmata dal vero ma in modo che sembri tutto finto, city of stars drappeggiata di rosa e d’arancio. Memorie di Astaire e Charisse, e di New York New York, e dell’esotico Josephine. E quel che resta del jazz nella visione ossessiva e ‘pura’ di un millennial, appello emotivo cui è difficile opporre resistenza: musica che s’insinua negli ascensori, nei ristoranti, nei club, tra lo svuotarsi dei bicchieri e il rumore bianco delle chiacchiere, e si fa strada, produce un varco, scava un ascolto, apre una porta su quel che sembrava inaccessibile: e qualche volta spalanca il mondo, e lo fa vacillare. Alla fine le loro preghiere saranno esaudite, dunque non saranno felici. Il solo musical, da cinquanta o chissà quanti anni a questa parte, che possa dirsi all’altezza dell’età dell’oro (pcris).
acquista