“L’attualità del verso pasoliniano è sconcertante. Io ho scoperto tardi La religione del mio tempo, conoscevo Pasolini per i suoi film e i suoi romanzi che lessi quando ero ragazzo, ma non mi ero mai lasciato affascinare dal Pasolini poeta. Quindi l’ho scoperto tardi, prima me ne sono innamorato e poi questo innamoramento è diventato un’ossessione. Credo che La religione del mio tempo, per quanto sia stata scritta tra il ’58 e il ’59, sembri veramente scritta ieri. E sembra dedicata a noi, perché quel processo di mutamento antropologico della società italiana a cui Pasolini assisteva alla fine degli anni Cinquanta, un processo di dispersione dei valori della Resistenza nel segno del consumismo più sfrenato, dell’individualismo, del narcisismo, è un processo che col tempo si è approfondito fino ad oggi, fino ad irrompere nella nostra contemporaneità in maniera clamorosa. Pasolini aveva compreso molto bene cosa stava accadendo e rileggerlo oggi è inevitabilmente attuale da molti punti di vista”. (Pier Paolo Capovilla)