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In occasione dell’omaggio a Robert Altman, viene spontaneo tornare al ricordo di un critico e studioso che ci ha fatto capire il cinema americano meglio di chiunque altro: Franco La Polla. Per costruire un contorno a M*A*S*H abbiamo quindi pescato cinque tra le opere statunitensi anni Settanta più amate e meglio analizzate dall’indimenticato intellettuale bolognese. Tra i nomi troviamo Sam Peckinpah, con la sua poetica della violenza come grimaldello per comprendere gli esseri umani e l’intima brutalità della società americana (Cane di paglia). Poi l’epico e malinconico Yakuza di Sydney Pollack, talmente stimato da La Polla che talvolta i suoi allievi immaginavano scherzosamente che esistesse una sola persona di nome Frank La Pollack. E poi la poetica della nostalgia e dell’iperrealismo, con Peter Bogdanovich e il suo Ultimo spettacolo di un cinema che stava cambiando pelle. Agli antipodi di Hollywood, infine, gli altri registi convocati: l’umorismo coltissimo del primo Woody Allen e il senso di avventura biblica di Steven Spielberg, rispettivamente con Amore e guerra e Incontri ravvicinati del terzo tipo.
Roy Menarini
(Straw Dogs, USA/1971) di Sam Peckinpah (113′)
(USA/1974) di Sydney Pollack (123′)
(Love and Death, USA/1975) di Woody Allen (82′)
(USA/1977) di Steven Spielberg (135′)
(The Last Picture Show, USA/1971) di Peter Bogdanovich (126′)