Folgorazioni figurative

Sottopasso Piazza Re Enzo
01/03/2022 – 02/11/2022

A cura di Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi, Gian Luca Farinelli

Descrizione

Nel 1962 Pasolini dedica il suo secondo film, Mamma Roma, a Roberto Longhi, il professore che gli ha fatto lezione a Bologna vent’anni prima. Pasolini dichiara di essergli debitore di una “folgorazione figurativa”. Le immagini che Longhi proiettava in aula, i particolari delle opere di Masaccio, avevano folgorato il giovanissimo studente, che proprio nel 1942 avrebbe pubblicato, a Bologna, la sua prima raccolta scritta in dialetto friulano, Poesie a Casarsa.

Questa esposizione vuole condurre il visitatore attraverso gli anni della formazione di Pasolini, pittore e poeta, fino ai suoi esordi cinematografici e alla sua fama di intellettuale e di regista. Ogni film di Pasolini viene qui rivisto con l’occhio rivolto a quelle ‘folgorazioni figurative’ della sua formazione. Attraverso il cinema Pasolini ha espresso la trasformazione antropologica dell’Italia, dal dopoguerra agli anni del neocapitalismo borghese. Ma sarebbe impossibile cogliere questa azione politica dell’immaginazione senza capire come le immagini sono diventate la forma stessa del pensiero di Pasolini. Un pensiero che trova nel cinema il luogo dove tornano a vivere le memorie di mondi infiniti e lontanissimi. Eppure tutto è nato dalle riproduzioni in bianco e nero che uno studente non ancora ventenne aveva osservato in una piccola aula di via Zamboni.

Promossa dalla Cineteca di Bologna, nell’ambito delle celebrazioni del Comune di Bologna e di quelle del Comitato nazionale per il Centenario della nascita di Pasolini con il patrocinio di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, il sostegno del Ministero della cultura e della Regione Emilia-Romagna, la partnership con Tper e Trenitalia Tper

Immagini dalla mostra

Alcuni scatti ai materiali esposti e all’allestimento della mostra.

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