Centenario Basaglia

Al Modernissimo, incontri e film per ricordare il grande psichiatra a 100 anni dalla nascita. Inaugurazione mercoledì 20 marzo. Domenica 24 marzo, Marco Bellocchio con Matti da slegare.

La Cineteca di Bologna celebra il centenario di Franco Basaglia con la retrospettiva, al Modernissimo (e una proiezione al Lumière), Il pensiero che cambia le cose. 100 anni di Basaglia al cinema.
Quando entrò per la prima volta in un manicomio, nel 1961, Franco Basaglia iniziò subito l’opera di trasformazione dei luoghi e delle logiche manicomiali. Autori come Bellocchio, Agosti, Wiseman, Depardon varcano i cancelli dei manicomi: oltre a documentare, il loro cinema diventa motore del cambiamento. A 100 anni dalla nascita, vogliamo ricordare Basaglia con alcuni di quei film, riportando in sala l’attualità del suo pensiero.
 
Inaugurazione della rassegna mercoledì 20 marzo, alle ore 20 al Modernissimo, con il nipote Franco Basaglia, Benedetto Saraceno, Leonardo Musci (Archivio Basaglia), Bruna Zani, Angelo Fioritti (Istituzione Minguzzi), Pirkko Peltonen, Gian Luca Farinelli e la proiezione di alcuni documentari che raccontano il lavoro di Basaglia e della moglie Franca Ongaro.
 
La rassegna Il pensiero che cambia le cose. 100 anni di Basaglia al cinema sarà accompagnata da molti incontri, tra cui quello con Marco Bellocchio che presenterà, domenica 24 marzo alle ore 18Nessuno o tutti. Matti da slegare, realizzato nel 1975 dallo stesso Bellocchio, Silvano Agosti, Stefano Rulli e Sandro Petraglia.
Il nipote (omonimo) del grande psichiatra, Franco Basaglia, tornerà al Modernissimo per presentare San Clemente di Raymond Depardon e Sophie Ristelhueber (lunedì 25 marzo, ore 19.30).
Andrea Meneghelli presenterà Quando il cinema era matto, “un’esplorazione scombussolata” di comiche dell’epoca muta (sabato 23 marzo, ore 18.30).
 

Il pensiero che cambia le cose. 100 anni di Basaglia al cinema

Cinema Modernissimo e Cinema Lumière, dal 20 al 26 marzo
 
 
Mercoledì 20 marzo, ore 20, Cinema Modernissimo
INAUGURAZIONE DELLA RASSEGNA
Incontro con Franco Basaglia, Benedetto Saraceno, Leonardo Musci (Archivio Basaglia), Bruna Zani, Angelo Fioritti (Istituzione Minguzzi), Pirkko Peltonen e Gian Luca Farinelli
LA LIBERTÀ NECESSARIA (Italia/2024) di Franco Basaglia (21’)
PER UN CENTESIMO L’ORA (Italia/2024) di Franco Basaglia (15’)
LA FAVOLA DEL SERPENTE (Finlandia/1968) di Pirkko Peltonen (29’)
Basaglia e la moglie Franca Ongaro raccontano alcuni dei concetti fondamentali del loro percorso in La libertà necessaria e Per un centesimo l’ora, realizzati dal nipote Franco; La favola del serpente raccoglie lo sguardo ‘esterno’ di un’autrice finlandese arrivata nel ’68 a Gorizia.
 
 
Venerdì 22 marzo, ore 13, Cinema Modernissimo
50 ANNI DI CLU (Italia/2022) di Erika Rossi (58’)
Incontro con Erika Rossi e Massimo Cirri
Storia della prima cooperativa sociale al mondo, nata il 16 dicembre 1972 nella Trieste di Franco Basaglia – dirigente dell’Ospedale psichiatrico cittadino – al culmine di un delicato iter burocratico e di un complesso confronto con le istituzioni. È composta da ventotto soci: sedici pazienti dell’ospedale psichiatrico – come tali privi di diritti civili e politici – affiancati da medici, infermieri, sociologi e psicologi. Da allora in tutta Italia migliaia di cooperative sociali si impegnano quotidianamente per tenere insieme lavoro e dignità.
 
 
Sabato 23 marzo, ore 18.30, Cinema Modernissimo
QUANDO IL CINEMA ERA MATTO
Il moscone (Italia/1911, 3’) / Cretinetti ficcanaso (Italia/1909, 6’) / L’Enfant des mariniers (Francia/1907, 7’) / Duello allo schrapnell (Italia/1913, 11’) / Kri Kri ha perduto le bretelle (Italia/1913, 2’) / Resto umano (Italia/1913, 29’)
Il cinema ha il potere di costruire mondi al tempo stesso familiari, alieni, alienati. Ma anche forti di una logica a modo suo coerente che ci invita ad astrarci dalle consuetudini della nostra ‘normalità’ per tuffarci in territori che sfidano le dinamiche del ‘buon senso’. Il genere burlesque (da noi meglio noto come ‘le comiche’) è la realizzazione perfetta di questo furore costruttivo e distruttivo. La follia, più che una malattia individuale, pare una chiave dell’universo. Ne proponiamo un’esplorazione scombussolata.
 
 
Domenica 24 marzo, ore 18, Cinema Modernissimo
NESSUNO O TUTTI. MATTI DA SLEGARE (Italia/1974) di Marco Bellocchio, Silvano Agosti, Stefano Rulli e Sandro Petraglia (135’)
Realizzato tre anni dopo l’approvazione della Legge Basaglia, Nessuno o tutti – Matti da slegare nasce dall’esperienza politica e amministrativa della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Parma. Soffermandosi in particolare su quattro pazienti, costituisce un documento di straordinario valore nell’affrontare il tema della malattia mentale
Incontro con Marco Bellocchio e Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento salute Mentale dell’AUSL Modena
 
 
Domenica 24 marzo, ore 21, Cinema Modernissimo
QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO (One Flew Over the Cuckoo’s Nest, USA/1975) di Miloš Forman (129’)
Uno dei capolavori di Forman, Oscar per miglior film, regia, sceneggiatura non originale, attore (uno straripante Jack Nicholson) e attrice (Louise Fletcher, la sadica infermiera Ratched). Dal bestseller del 1962 di Ken Kesey, “è la storia di una sconfitta trasformata dalla sensibilità anni Settanta in una parabola sull’induzione sociale al conformismo”: “Non è un film sulla follia. È un film su uno spirito libero in un sistema chiuso” (Roger Ebert).
 
 
Lunedì 25 marzo, ore 19.30, Cinema Modernissimo
SAN CLEMENTE (Francia/1982) di Raymond Depardon e Sophie Ristelhueber (90’)
Nella seconda metà degli anni Settanta, il fotografo Raymond Depardon lavora a una serie di fotografie da scattare nell’ospedale veneziano di San Clemente. Aiutato da Basaglia, trasforma il progetto e realizza un documentario, soggiornando per un periodo nel manicomio e riprendendo i malati, i medici, i familiari in visita. I pazienti si aggirano seguiti dallo sguardo mimetico della macchina a mano: il film è una vivida testimonianza della vita nell’ex monastero, trasformato in manicomio fin dal 1873.
 
 
Martedì 26 marzo, ore 19.45, Cinema Lumière
TITICUT FOLLIES (USA/1967) di Frederick Wiseman (84′)
Una cinepresa entra nel manicomio criminale di Bridgewater, Massachusetts. È il 1967, e dire inferno non è forse abbastanza. Wiseman qui comincia la propria storia di segreto maestro del cinema internazionale. Corpi catatonici, nudi, abusati, umiliati, in luoghi orrendi in cui il concetto di cura è a sua volta irriso e umiliato dalla vocazione carceraria. Nessuno urla J’accuse, le immagini parlano da sole, e ci vuole molto coraggio per ascoltarle. Proibito per “violazione della privacy” dei detenuti, sarà visibile fino al 1991.

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