Mercoledì 5 febbraio, ore 18
TAKING VENICE (USA/2023) di Amei Wallach (98’)
All’apice della Guerra Fredda, il governo degli Stati Uniti è determinato a combattere il comunismo anche attraverso la cultura. Nel 1964 la Biennale di Venezia, la più influente esposizione d’arte al mondo, diventa un banco di prova. Un gruppo di potenti insider – tra cui l’influente gallerista newyorkese Leo Castelli – si adoperano per far vincere il Gran Premio a Robert Rauschenberg e alle sue stupefacenti e scandalose composizioni di oggetti raccolti per strada e immagini pop. Con il ritmo vorticoso di un thriller e attraverso un ricco repertorio di filmati d’archivio, strepitose fotografie e interviste ad artisti, curatori e critici, il documentario ricostruisce questa incredibile spy story, fatta di intrighi, politica e glamour.
Giovedì 6 febbraio, ore 16
RUSSIA, PRUSSIA E AUSTRIA: TRE NUOVE PATRIE DELL’ARTE
OMAGGIO A EUGENIO RICCÒMINI
Prima conferenza: Russia: gli occhi sull’Europa
A poco più di un anno dalla scomparsa, ricordiamo l’“adorabile genio della divulgazione artistica” (Giovanni Mazzanti) con le immagini di una trilogia di conversazioni che si tennero nel 2013 al Teatro Celebrazioni, prodotte da Corvino Produzioni. I tre incontri sono stati filmati da Giovanni Mazzanti e prodotti da Mazzanti Media.
Venerdì 7 febbraio, ore 13
UN RESPIRO PARZIALE MA INTERO (Italia/2023) di Lorenzo Spinelli (18’)
THIS IS HOW A CHILD BECOMES A POET (Francia-Italia/2023) di Céline Sciamma (16’)
Due corti per altrettanti atti d’amore nei confronti della poetessa Patrizia Cavalli, scomparsa nel 2022. Céline Sciamma cattura gli ultimi spazi attraversati dalla Cavalli, affidandosi a una luce tenue, che si adagia sui mobili, quadri e divani. Lorenzo Spinelli dialoga con i versi della poetessa e con le immagini d’archivio che la ritraggono.
Venerdì 7 febbraio, ore 15.30
RUSSIA, PRUSSIA E AUSTRIA: TRE NUOVE PATRIE DELL’ARTE
OMAGGIO A EUGENIO RICCÒMINI
Seconda conferenza: Prussia: nuovi orizzonti
A poco più di un anno dalla scomparsa, ricordiamo l’“adorabile genio della divulgazione artistica” (Giovanni Mazzanti) con le immagini di una trilogia di conversazioni che si tennero nel 2013 al Teatro Celebrazioni, prodotte da Corvino Produzioni. I tre incontri sono stati filmati da Giovanni Mazzanti e prodotti da Mazzanti Media.
Venerdì 7 febbraio, ore 17
IL COMPLOTTO DI TIRANA (Italia/2024) di Manfredi Lucibello (71’)
Incontro con Manfredi Lucibello
Dicembre 2000. Il grande (sedicente) Oliviero Toscani convince il critico d’arte Giancarlo Politi a curare una sezione della prima edizione della Biennale di Tirana. Presenta quattro artisti controversi, autori di opere provocatorie e scandalose: Dimitri Bioy, un presunto pedofilo; Marcello Gavotta, un pornografo dichiarato; BTola Equa, un’attivista ricercata dal governo nigeriano; e Hamid Picardo, il fotografo ufficiale di Bin Laden. È solo l’inizio di quella che passerà alla storia come una delle più grandi beffe della storia dell’arte contemporanea.
Nell’ambito di Doc in tour – Documentari in Emilia-Romagna, rassegna promossa da Regione Emilia-Romagna, Fice Emilia-Romagna, D.E-R e Fondazione Cineteca di Bologna
Sabato 8 febbraio, ore 18
MARIO VERDONE: IL CRITICO VIAGGIATORE (Italia/2024) di Luca Verdone (64’)
Incontro con Luca Verdone ed Enrico Bittoto
La voce di Luca Verdone ci accompagna in un viaggio sentimentale sul padre Mario. Nella casa di famiglia a Cantalupo, i fratelli Verdone, lo stesso Luca, Carlo e Silvia, insieme al marito di lei Christian De Sica, si danno appuntamento per riordinare l’archivio; tra i quadri, le fotografie e i libri, cominciano a ricordare. In un crescendo emotivo e intellettuale emerge il ritratto di uno studioso poliedrico, primo docente di cinema in Italia, cineasta, poeta, critico, grande esperto di avanguardie e di circo.
Sabato 8 febbraio, ore 20
GOING UNDERGROUND (Italia/2024) di Lisa Bosi (78’)
Incontro con Lisa Bosi e i Gazndevada
L’evoluzione della musica italiana, dal punk, all’italo disco, all’house, narrata attraverso l’incredibile storia dei Gaznevada, il più importante gruppo italiano punk e new wave. Il racconto senza filtri della vita di ventenni folli, geniali, miseri e disperati che, tra gli anni Settanta e Ottanta inseguono il loro sogno di vivere con la musica. “La storia dei Gaznevada è interessante perché travalica la musica. Dalla Bologna del movimento studentesco, del DAMS, di Eco, di Celati, di Pazienza, della Italian Records, si passa all’Italia dell’italo disco. Cambia tutto e il futuro sembra luccicante ma feroce per chi non si sente a suo agio nei nuovi abiti” (Lisa Bosi).
Domenica 9 febbraio, ore 17.45
HOW ABOUT ART? (Germania-Italia/2024) di Stefan Koppelkamm (104’)
Incontro con Stefan Koppelkamm
“Per anni ho raccolto scene di film che trattano di arte e artisti. Questi film plasmano e rispecchiano allo stesso tempo le concezioni popolari su come lavorano gli artisti, come trovano le loro idee e come vivono. Ma mostrano anche le persone che osservano l’arte, che parlano di arte e che vendono o acquistano arte. Basandomi sul mio archivio, ho assemblato 14 nuove narrazioni. I miei film riflettono i rituali del mondo dell’arte e illustrano come il cinema abbia sostituito la storia (dell’arte) con le sue finzioni” (Stefan Koppelkamm).
Domenica 9 febbraio, ore 20.15
THE TRUTH ON SENDAI CITY (Italia/2024) di Marco Bolognesi (73’)
Incontro con Marco Bolognesi e Lorenzo Balbi
Sendai è un agglomerato urbano il cui creatore e padrone è il Grande Cervello, una creatura in perenne espansione che si nutre delle emozioni degli schiavi che vivono nel sottosuolo. Ma un gruppo di mutanti resiste al potere che nullifica e assimila l’individuo alla massa. Nell’ultimo atto del suo multiarticolato progetto sulla distopica metropoli del futuro, Marco Bolognesi combina tecniche artigianali e digitali, rielaborando e riassemblando fotogrammi di film di culto sci-fi anni Sessanta e Settanta.
Lunedì 10 febbraio, ore 18.15
MARK ROTHKO. LA PEINTURE VOUS REGARDE (Francia/2023) di Pascale Bouhénic (53’)
Figura leggendaria dell’arte del Ventesimo secolo, Mark Rothko si è posto l’obiettivo di creare, con una pittura quanto più astratta possibile, una rappresentazione del dramma umano. Il suo fine: “curare il mondo”. Il suo mezzo: un impasto colorato con cui ricoprire tele sempre più grandi e creare uno spazio capace di assorbire ed emozionare lo spettatore. Il documentario ricostruisce il suo percorso sfuggente ed elusivo, uno dei più sorprendenti dell’arte moderna.
Martedì 11 febbraio, ore 13
RUSSIA, PRUSSIA E AUSTRIA: TRE NUOVE PATRIE DELL’ARTE
OMAGGIO A EUGENIO RICCÒMINI
Terza conferenza: Vienna: jugend
A poco più di un anno dalla scomparsa, ricordiamo l’“adorabile genio della divulgazione artistica” (Giovanni Mazzanti) con le immagini di una trilogia di conversazioni che si tennero nel 2013 al Teatro Celebrazioni, prodotte da Corvino Produzioni. I tre incontri sono stati filmati da Giovanni Mazzanti e prodotti da Mazzanti Media.
Mercoledì 12 febbraio, ore 18
ERNEST COLE: LOST AND FOUND (Francia-USA/2024) di Raoul Peck (106’)
Ernest Cole fu il primo fotografo nero a denunciare con coraggio gli orrori quotidiani dell’apartheid in Sudafrica. Il suo libro House of Bondage, pubblicato nel 1967 a soli 27 anni, gli costò l’esilio per il resto della sua esistenza. Raoul Peck (Lumumba, Death of a Prophet, I’m not Your Negro) ne costruisce il doloroso percorso umano e artistico usando principalmente gli scatti (più di 60.000) eccezionalmente ritrovati nel 2017 nel caveau di una banca di Stoccolma commentanti in prima persona delle parole dello stesso Cole, tratte da sue lettere e scritti.
Venerdì 14 febbraio, ore 16
I AM MARTIN PARR (Francia-GB/2024) di Lee Shulman (70’)
Inghilterra on the road con Martin Parr, uno dei più grandi fotografi degli ultimi cinquant’anni, alla scoperta dei segreti del suo lavoro. “Il film ci conduce in viaggio con questo instancabile avventuriero, con il dito sulla macchina fotografica sempre pronto a catturare i più piccoli dettagli della vita quotidiana. È uno dei fotografi contemporanei più controversi, le sue immagini spesso divertono chi le osserva. Eppure ci fa sentire leggermente a disagio, sospesi tra una risata silenziosa e la terribile consapevolezza di riconoscerci nel suo ritratto della società dei consumi” (Lee Shulman)