Caro Luchino…

“Penso che i migliori caratteri della nostra cinematografia non siano soltanto i visi della gente presa dalla strada, le strade e le piazze italiane, la vita italiana, insomma, attuale ma qualcosa di più essenziale, cioè la possibilità di guardare dentro alle passioni umane senza ombra di convenzionalità e costrizioni di formule retoriche”. Così scrive Luchino Visconti in una delle lettere del suo epistolario. Il primo volume, pubblicato dalla Cineteca, copre un periodo cruciale per la nascita e la consacrazione del mito Visconti: sono gli anni dal 1920 al 1961, quelli che dall’apprendistato con Renoir lo condurranno al capolavoro definitivo, Rocco e i suoi fratelli. Ripercorriamo tutte le tappe cinematografiche di questo percorso, sulle tracce di un autore capace di segnare in maniera indelebile la storia culturale del nostro paese.