
Fondo Valerio Zurlini
La Storia
Vince un Nastro d’argento per il soggetto di Guendalina (1958) e un secondo Nastro e un David per Il deserto dei tartari (1976). Cronaca familiare (1962) gli vale invece, un Leone d’oro a Venezia.
Molti dei suoi film sono degli adattamenti letterari. Da Dino Buzzati riprende Il deserto dei tartari (1976), da Ugo Pirro Le soldatesse (1965) e da Vasco Pratolini Le ragazze di San Frediano (1954), Cronaca familiare (1962) e Lo scialo, progetto televisivo che però resterà sulla carta come Il giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani – che varrà invece un Oscar a Vittorio De Sica – e Di là dal fiume e tra gli alberi di Ernest Hemingway.
Sono invece soggetti originali quelli di Estate violenta (1959), La ragazza con la valigia (1961) e La prima notte di quiete (1972), titolo che rimanda a una poesia di Goethe. Del 1978, la sceneggiatura Il sole nero, scritta con Furio Bordon e Vittorio Caronia. Un altro progetto che non si realizza a causa del tema particolarmente scabroso affrontato, ispirandosi alla storia di Luciano Luberti, detto “il boia di Albenga”.
Negli ultimi anni si dedica all’insegnamento presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e alla direzione del doppiaggio (tra i vari film, Il cacciatore di Michael Cimino).
A lui è dedicato il documentario Gli anni delle immagini perdute diretto da Alberto Conti (2012), titolo che rimanda al testamento spirituale del regista, Pagine di un diario veneziano, pubblicato nel 1983, poco dopo la sua scomparsa.
Il Fondo
L’archivio è costituito per buona parte dai soggetti, trattamenti e varie versioni delle sceneggiature dei lungometraggi realizzati del regista bolognese, organizzati cronologicamente (da Le ragazze di San Frediano a Il deserto dei Tartari), e dai progetti non realizzati come Lo scialo, La Zattera della Medusa, Verso Damasco, Il sole nero e Di là dal fiume e tra gli alberi.
Il fondo conserva inoltre rassegna stampa, alcuni materiali promozionali (guide pubblicitarie, fotobuste, manifesti), corrispondenza di lavoro e un nucleo di fotografie di scena (Estate violenta, La ragazza con la valigia (1961), Cronaca famigliare, Le soldatesse e Il Deserto dei tartari) e di natura personale.
Infine articoli sull’arte e le bozze della pubblicazione Pagine di un diario veneziano. Gli anni delle immagini perdute, testimoniano il suo profondo legame con l’arte e la città lagunare.
La Gallery
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